Una delle attività domestiche che manda più in crisi l’ecosistema (e la sottoscritta) è fare la lavatrice: non so come siate messi voi, ma la mia lavatrice ‘vintage’ ha dei tempi di lavaggio lunghissimi, usa grosse quantità d’acqua e causa un dispendio notevole di energia elettrica.
A questo segue l’abuso di una lunga serie di detersivi, ammorbidenti, liquidi, in polvere, in tavolette, monodose, a bicchierini, in pratici contenitori salva-spazio per la gioia della casalinga latente che è in ognuno di noi. Sono lì sullo scaffale del supermercato a prometterti caldi abbracci di lana e gentili carezze di lino, irresistibili!
Ma siamo proprio sicuri che questi prodotti siano così mansueti come vogliono far credere? Avete mai provato a leggere l’etichetta di un detersivo o di un ammorbidente?
Prima di tutto, non vi aspettate di trovarci la lista completa e dettagliata di tutti gli ingredienti presenti all’interno della confezione, come accade invece per gli alimenti o per i prodotti cosmetici.
Spesso le etichette dei prodotti da bucato rimangono sul vago quando si tratta di specificare ingredienti e quantità.
Avete mai visto questi simboli sulla confezione del vostro detersivo? Perché il mio detersivo mi avverte che il suo contenuto è irritante e corrosivo? E io che ci lavo il mio pigiama di pile!
Tensioattivi cationici/anionici/acidi/sbiancanti ottici ed altre sostanze con le quali laviamo i vestiti che quotidianamente indossiamo, oltre a non essere di origine biologica, non sono nemmeno un toccasana per la nostra pelle. Si tratta spesso di sostanze aggressive, che disperdiamo nell’ambiente e che nonostante il risciacquo, ci portiamo addosso sempre.
Cosa fare quindi se avete problemi di allergie, psoriasi e dermatiti?
Potrebbe essere una buona idea cominciare dalle cose più elementari, prima di provare i fiori di Bach ovviamente. La butto li.
E così ecco che entrano in scena loro, le piccole e biologiche noci del sapone.
Piccolo excursus per gli amanti del genere: la pianta da cui nascono questi frutti si chiama Sapindus e cresce nelle zone calde e tropicali del mondo (vuoi mettere con lo scaffale del supermercato?), questa specie viene anche detta “albero del sapone” perché i suoi frutti sono ricchi di saponina, la sostanza che laverà a dovere i vostri calzini!
Come si usano le noci del sapone?
Le noci del sapone hanno l’aspetto di piccole bacche essiccate.
Prendetene una manciatina, infilatele in un vecchio calzino, fateci un nodo e buttate il sacchettino nel cestello della lavatrice. Scegliete il programma che più vi piace ed il gioco è fatto!
Chiaro, se dovete lavare la vostra divisa da rugby che dopo la partita avete indossato per la lotta nel fango… Vi consiglio qualcosa di più arrogante delle noci saponose.
Le noci del sapone sono invece ottime per il bucato di tutti i giorni, non causano allergie da contatto (almeno per la mia esperienza) e sono prive di profumi.
Si tratta comunque di prodotti naturali e quindi delicati.
Dove si acquistano le noci del sapone?
Si possono trovare nel vostro negozio bio di fiducia e naturalmente on-line. Scoprirete che costano molto meno dei detersivi di marca e rendono molto di più!
Provare per credere, buon bucato a tutti!
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